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I NUOVI VOUCHER

L’art. 54 bis della legge n. 96 del 21 giugno 2017 ha introdotto una nuova disciplina delle prestazioni di lavoro accessorio (i così detti VOUCHER).

La norma regolamenta due nuove figure dell’ordinamento lavorativo italiano, il libretto famiglia ed il contratto di prestazione occasionale.

Il Contratto di prestazioni occasionali, così detto PrestO, è il contratto mediante il quale determinati soggetti, imprese e professionisti acquisiscono, con modalità semplificate, prestazioni di lavoro occasionali o saltuarie di ridotta entità, entro determinati e tassativi limiti economici.

Il richiamo fatto dalla legge all’occasionalità e alla saltuarietà delle prestazioni richiede che queste ultime non potranno avere, come in passato avveniva per il lavoro accessorio, un carattere di sistematicità e ripetitività nel tempo, ma dovranno, in concreto, essere episodiche e discontinue.

Aumenta anche l’importo del compenso orario per il prestatore che sale dal minimo di 7,5 euro del lavoro accessorio ai 9 del nuovo contratto di prestazione occasionale, mentre per il datore di lavoro  l’effettivo costo orario del nuovo contratto di prestazione occasionale è pari a 12,37 euro, contro i 10 euro del orecedente lavoro accessorio.

Una scheda sintetica sulle caratteristiche del PrestO la trovate qui: Scheda riepilogativa PrestO

Il Libretto di Famiglia è uno strumento riservato esclusivamente alle persone fisiche, non nell’esercizio dell’attività professionale o d’impresa, per alcune tipologie di attività, quali piccoli lavori domestici, compresi lavori di giardinaggio, di pulizia o di manutenzione; assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità; insegnamento privato supplementare.

Sono diversi gli importi da quelli previsti per il PrestO: qui l’utilizzatore percepisce un compenso orario di € 10,00, mentre il costo per l’utilizzatore è di € 12,00.

Qui invece trovate la scheda con le informazioni sul Libretto di Famiglia: Scheda riepilogativa Libretto Famiglia

 

Fondo Metasalute

Fino al rinnovo del CCNL Metalmeccanici Industria dello scorso anno, l’adesione al fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori metalmeccanici era facoltativa (si veda la sintesi informativa inviata con nostra mail del 19 dicembre 2016).

Dal 1° ottobre 2017, invece, in forza del Regolamento per la gestione della fase transitoria, tutti i lavoratori in forza al 1° ottobre 2017 sono iscritti a MetaSalute, salvo rinuncia scritta.

E’ quindi facoltà dei lavoratori esprimere la propria rinuncia scritta all’adesione a Metasalute (in allegato un modello fac simile da utilizzare).

Disposizioni del Regolamento Transitorio (sino al 31 dicembre 2017)

Lavoratori iscrivibili a Metasalute:

  • lavoratori, non in prova, con contratto a tempo indeterminato (anche part -time);
  • -apprendisti, non in prova;
  • lavoratori a tempo determinato, non in prova, con contratto non inferiore a 5 mesi alla data di iscrizione.

Contribuzione:

  • la contribuzione a carico azienda è pari ad € 156 annui (12 quote mensili da € 13);
  • la contribuzione copre anche i familiari fiscalmente a carico, compresi i conviventi di fatto ex L. n. 76/2016. I familiari fiscalmente a carico comunicati dal lavoratore, entro il 31 dicembre 2017, avranno accesso alla copertura sanitaria dal 1 ottobre 2017 con decorrenza della contribuzione, a totale carico dell’azienda, dalla medesima data. Per questi ultimi, quindi, non sono previsti oneri aggiuntivi;
  • la contribuzione è dovuta in misura piena anche per i lavoratori part – time; in aspettativa per malattia; in Cig e, per il periodo di 12 mesi, per i percettori di Naspi a seguito di licenziamento collettivo; per le lavoratrici in maternità facoltativa.
  • I versamenti dovranno essere effettuati entro il 10 del mese di ottobre, novembre e dicembre 2017, utilizzando le procedure di pagamento MAV (gli adempimenti gestionali sono effettuati direttamente dallo Studio).

Prestazioni :

Le prestazioni sono garantite attraverso due regimi di erogazione:

  1. assistenza sanitaria diretta: è riconosciuta agli Assistiti la facoltà di accedere alle prestazioni sanitarie erogate dalle strutture convenzionate appartenenti al Network Sanitario reso disponibile al Fondo MètaSalute da Previmedical S.p.A., Società specializzata incaricata della gestione del Network, con pagamento diretto alle strutture convenzionate dell’importo dovuto per la prestazione ricevuta dall’Assistito, il quale pertanto non deve anticipare alcuna somma fatta eccezione per eventuali franchigie e/o scoperti che rimangono a suo carico. Ad esempio in Veneto sono convenzionate con Previmedical le sedi del Centro di Medicina (https://centrodimedicina.com/pagina-istituzionale/chi-siamo/).

In caso di utilizzo di strutture sanitarie convenzionate è obbligatorio attivare il regime di assistenza sanitaria diretta; qualora l’assistito non provveda ad effettuare la preattivazione, la prestazione non potrà essere liquidata né presentata a rimborso.

  1. assistenza sanitaria rimborsuale: è riconosciuto agli Assistiti il rimborso delle spese sostenute per prestazioni ricevute da strutture sanitarie liberamente scelte dai medesimi e non rientranti nell’ambito del network sanitario reso disponibile, nei limiti prestabiliti dal proprio Piano Sanitario.

 

Siamo a disposizione per eventuali chiarimenti.

 

Allegato:

Rinuncia Iscrizione Metasalute

VERIFICA FERIE

IL 30 GIUGNO SCADE IL TERMINE PER FAR GODERE LE FERIE RESIDUE RELATIVE AL 2015

 Come ogni anno ricordiamo che, ai sensi dell’art. 10, comma 1, del Dlgs 66/2003,  i datori di lavoro  devono verificare che i propri  dipendenti abbiano fruito, entro il 30 giugno 2017, le quattro  settimane di ferie maturate nel 2015.

Per comodità riepiloghiamo la normativa sulle ferie: ogni anno i lavoratori maturano il diritto ad un periodo di ferie che per legge non può essere inferiore a 4 settimane. I contratti collettivi possono comunque prevedere periodi di ferie maggiori. Il Ministero del Lavoro distingue tre diversi periodi ai fini della fruizione delle ferie:

1) Un primo periodo di due settimane deve essere goduto nell’anno di maturazione (nel 2017 andranno obbligatoriamente godute le due settimane di ferie maturate nell’anno).  Se il lavoratore lo richiede tempestivamente, tale periodo deve essere goduto continuativamente.  Se al termine dell’anno il lavoratore non ha goduto le due settimane di ferie, il datore di lavoro corre il rischio di essere sanzionato;

2) Un secondo periodo di due settimane deve essere fruito, anche in modo frazionato, entro 18 mesi dall’anno di maturazione (le due settimane maturate nel 2017 andranno godute entro il 30 giugno 2019).  Se allo scadere di questo periodo il lavoratore non ha goduto queste due settimane di ferie, il datore di lavoro è passibile di sanzione;

3) Un terzo periodo di ferie è quello eccedente il minimo legale (quattro settimane). L’entità di questo periodo, che varia a seconda delle disposizioni dei singoli contratti collettivi, va goduto entro il termine previsto dal contratto collettivo e in caso di mancata fruizione può essere monetizzato, cioè sostituito da un’indennità, diversamente dai primi due periodi che non possono mai essere monetizzati.

Consigliamo, quindi, ai datori di lavoro di far godere ai propri dipendenti, ogni anno, almeno quattro settimane di ferie.

 L’inosservanza degli obblighi in materia di ferie  è così sanzionata:   Sanzione amministrativa da 100 a 600 euro. Se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori ovvero si è verificata in almeno due anni, la sanzione amministrativa è da 800 a 3.000 euro. Se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori ovvero si è verificata in almeno quattro anni, la sanzione amministrativa è da 1.600 a 9.000 euro e non è ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta.

Inoltre l’INPS chiede il versamento dei contributi sulle ferie residue alla data del 31/12/2015 e non ancora godute alla data del 30 giugno 2017 (i datori di lavoro debbono quindi sommare alla retribuzione di giugno 2017 un compenso di ferie virtuale e su questo calcolare i contributi che andranno versati entro il 16 luglio).

Lo studio invierà alle ditte interessate una mail riepilogativa della situazione aggiornata dei residui ferie dei dipendenti riferibili al 2015.

Una volta accertati eventuali residui di ferie riferibili al 2015, consigliamo di farli godere al più presto e comunque entro il prossimo 30 giugno al fine di evitare possibili contestazioni.

PRECISAZIONE: BONUS RENZI SENZA F24 TELEMATICO

A parziale rettifica della comunicazione pubblicata il 4 maggio scorso, precisiamo che il bonus Renzi da 80 euro al mese e i crediti rimborsati dai sostituti a seguito di liquidazione del 730 sono esclusi dall’obbligo di presentazione dell’F24 telematico.

Infatti, in occasione del Forum lavoro e fiscale organizzato dai Consulenti del Lavoro  il 17 maggio 2017, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, dott. Annibale Dodero, ha chiarito che :

  • i crediti rimborsati ai dipendenti per liquidazione 730 sono esclusi dal visto nel caso in cui siano utilizzati per compensarli con delle ritenute, cioè qualora la compensazione sia interna;
  • il c.d. bonus 80 euro è escluso dall’utilizzo dei servizi telematici dall’Agenzia delle entrate, perché non è un’imposta, bensì un bonus che è stato anticipato al contribuente da parte del sostituto d’imposta e che gli viene semplicemente restituito;
  • i crediti rimborsati ai dipendenti per liquidazione 730 sono esclusi dai servizi telematici dall’Agenzia.

Quindi, i crediti da 730, così come il bonus Renzi, non hanno natura di crediti da ritenute, e conseguentemente non rientrano nell’obbligo di invio telematico del mod. F24.

PERTANTO, QUALORA NEL MOD F24 SIANO PRESENTI SOLO QUESTE TIPOLOGIE DI CREDITI (BOUNS RENZI E CREDITI DA 730), IL SOSTITUTO D’IMPOSTA PUÒ CONTINUARE A UTILIZZARE IL CANALE TRADIZIONALE DELL’HOME BANKING.

Qui la Revoca incarico pagamento F24 da restituire firmata allo Studio.

OBBLIGO DI INVIO TELEMATICO DEL MOD F24 CON COMPENSAZIONI

Il 24/04/2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n.50/2017, il cui art. 3, comma 3, ha introdotto per i soggetti titolari di partita IVA  l’obbligo  di inviare telematicamente tramite Entratel/Fisconline i modelli F24 contenenti compensazioni con le imposte sui redditi e relative addizionali, ritenute alla fonte, imposte sostitutive alle imposte sul reddito, Irap e crediti d’imposta da indicare nel quadro RU.

In altre parole, a partire dal 24 aprile 2017 tutte le compensazioni di qualsiasi imposta e di qualsiasi importo eseguite da soggetti titolari di partita IVA devono transitare da Entratel o Fisconline e quindi non sarà più possibile inviare il modello F 24 in modalità home banking (fino a tale data invece, l’obbligo di invio telematico c’era solo per i Mod F24 contenenti compensazioni superiori ad € 5.000,00).

Quindi le aziende clienti che sino ad oggi hanno inviato autonomamente i propri Mod F 24 in modalità home banking dovranno:

1) o dotarsi di un’utenza telematica (Entratel o Fiscoline) , e provvedere in autonomia a presentare il mod. F 24 contenente la compensazione;

2) oppure rivolgersi a un intermediario abilitato (il Commercialista o il Consulente del Lavoro) demandando a quest’ultimo l’adempimento.

L’unico caso in cui il soggetto titolare di partita IVA può continuare ad utilizzare il canale home banking per l’invio del Mod F 24 è quello in cui non vi siano compensazioni.

Nella sezione modulistica del sito abbiamo pubblicato un modello per la delega all’intermediario da compilare e restituirci, nel caso in cui intendiate affidarci l’incarico.

 

 

 

 

GARANZIA GIOVANI

Ci sono stati richiesti chiarimenti sul funzionamento del programma “Garanzia Giovani”.

Ecco allora un vademecum redatto prendendo a riferimento la circolare INPS 40/2017, da consultare nel caso in cui i contenuti del sito www.garanziagiovani.gov.it non siano chiari.

Cos’è il Programma Garanzia Giovani?

E’ il piano europeo con cui Stato e Regioni s’impegnano a offrire ai giovani di 15-29 anni che non studiano e non lavorano (i così detti Neet) un percorso personalizzato di formazione o un’opportunità lavorativa che prevede l’erogazione di un incentivo ai datori di lavoro.

Quali sono i datori di lavoro che possono accedere all’incentivo

L’incentivo può essere riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati che assumano personale senza esservi tenuti, a prescindere dalla circostanza che siano imprenditori.

Vale il principio generale per cui non è possibile riconoscere l’agevolazione nei casi in cui il datore di lavoro non è libero di scegliere chi assumere.

A quali lavoratori spetta l’incentivo ?

Ai giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni (cosiddetti Neet) che hanno lo stato di disoccupati (quindi che sono privi di impiego e che hanno inviato la dichiarazione telematica di immediata disponibilità a svolgere un’attività lavorativa).

Qual è l’ambito territoriale di applicazione dell’incentivo e a quanto ammonta l’importo complessivamente stanziato ?

Ambito territoriale: tutte le assunzioni effettuate nell’intero territorio nazionale, ad esclusione di quelle che abbiano come sede di lavoro la provincia autonoma di Bolzano.

Ammontare: l’incentivo viene riconosciuto ai datori di lavoro nei limiti delle risorse stanziate che sono pari ad € 200.000.000,00

Quali sono i rapporti di lavoro incentivati ?

L’incentivo spetta per le assunzioni effettuate, anche a part – time, tra il 1° gennaio 2017 ed il 31 dicembre 2017:

  1. a tempo determinato – anche a scopo di somministrazione – di durata pari o superiore a sei mesi;
  2. a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione;
  3. con contratto  di apprendistato professionalizzante;
  4. rapporti di lavoro subordinato instaurati in attuazione del vincolo associativo con una cooperativa di lavoro.

Il beneficio non spetta, invece, nelle seguenti ipotesi:

– contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore;

– contratto di apprendistato di alta formazione e di ricerca;

– contratto di lavoro domestico;

– contratto di lavoro intermittente.

In favore dello stesso lavoratore l’incentivo può essere riconosciuto per un solo rapporto di lavoro

In deroga al suddetto principio, nelle ipotesi di proroga dei rapporti a tempo determinato, è possibile rilasciare una seconda autorizzazione per lo stesso lavoratore, nel rispetto della misura massima di incentivo riconoscibile per i rapporti a tempo determinato, pari ad euro 4.030,00.

Non ha, invece, diritto ad un ulteriore incentivo il datore di lavoro che assume a tempo determinato un lavoratore e poi trasforma il rapporto a tempo indeterminato, a prescindere dalla durata del precedente rapporto a termine.

Qual è la misura dell’incentivo ?

L’incentivo è fruibile in 12 quote mensili a partire dalla data di assunzione del lavoratore e riguarda:

– il 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro nella misura massima di euro 4.030,00 su base annua, € 335,83 mensili,  per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo determinato (comprese le proroghe);

– la contribuzione previdenziale a carico dei datori di lavoro nella misura massima di euro 8.060,00 su base annua, € 671,66 mensili, per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo indeterminato.

Quali sono le condizioni di spettanza dell’incentivo ?

L’incentivo spetta ai datori di lavoro:

– in regola con il pagamento dei contributi previdenziali (che siano in possesso del DURC);

– che rispettino le norme in materia di sicurezza sul lavoro (rispetto del Dlgs 81/2008);

– che applichino i contratti collettivi.

Attenzione:

GLI INCENTIVI NON SPETTANO se l’azienda:

  1. assume un ex-lavoratore per il quale esiste un diritto di precedenza e che ha manifestato per iscritto  entro sei mesi dalla cessazione del rapporto (tre mesi per i rapporti stagionali)  la propria volontà ad essere riassunto.
  2. ha un obbligo di riassunzione dell’ex lavoratore ma non lo rispetta.
  3. ha in atto sospensioni dell’attività lavorativa per crisi o riorganizzazione aziendale (sta usufruendo della cassa integrazione).
  4. assume un lavoratore licenziato nei 6 mesi precedenti da un datore di lavoro che al momento del licenziamento risulta essere in rapporto di collegamento o controllo con assetti proprietari coincidenti
  5. invia in ritardo le comunicazioni telematiche sull’instaurazione e la modifica di un rapporto di lavoro, ma solo per il periodo compreso tra l’inizio del rapporto agevolato e la data della tardiva comunicazione

L’incentivo è compatibile con la normativa in materia di aiuti di Stato ?

L’incentivo è compatibile con la normativa in materia di aiuti di stato

a) sempre se rientra nel limite del regime “de minimis”: regola per cui un’impresa non può ricevere dallo Stato aiuti superiori nell’arco di tre anni ad € 200.000,00, ad eccezione delle imprese che operano nel settore dei trasporti su strada per conto di terzi, che possono ricevere al massimo 100.000,00 euro;

b) nel caso invece in cui l’incentivo comporti il superamento del regime “de minimis”, l’assunzione è incentivata se:

  • riguarda un giovane di età compresa tra i 16 ed i 24 anni e comporta un incremento occupazionale netto;
  • riguarda un giovane di età compresa tra i 25 ed i 29 anni, comporta un incremento occupazionale netto e vi è in alternativa una delle condizioni indicate:
  • il giovane non ha un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
  • il giovane non è in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado o di una qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale;
  • il giovane ha completato la formazione a tempo pieno da non più di due anni e non avere ancora ottenuto il primo impiego regolarmente retribuito;
  • il giovane viene occupato in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici dello Stato,

L’incentivo è compatibile con altri incentivi ?

No, l’incentivo non è cumulabile con altri incentivi all’assunzione di natura economica o contributiva.

Con specifico riferimento al contratto di apprendistato professionalizzante, si precisa che, ai fini della legittima fruizione dell’incentivo, l’esonero riguarda la contribuzione ridotta dovuta dai datori di lavoro: per gli anni successivi al primo, il datore di lavoro usufruirà delle aliquote contributive già previste per la specifica tipologia di rapporto.

Il “bonus” massimo riconoscibile per tale tipologia contrattuale corrisponde a quello previsto per i rapporti a tempo indeterminato, qualora il rapporto abbia una durata pari o superiore a 12 mesi.

Qual è il procedimento di ammissione all’incentivo? Quali sono gli adempimenti dei datori di lavoro ?

I datori di lavoro devono inoltrare un’istanza preliminare di ammissione all’INPS, esclusivamente in via telematica, indicando i dati relativi all’assunzione effettuata o che intendono effettuare.

L’INPS determina l’importo dell’incentivo spettante in relazione al rapporto di lavoro, verifica la registrazione del lavoratore assunto al programma Garanzia Giovani e comunica l’effettuazione della prenotazione delle risorse in favore del datore di lavoro.

Dalla ricezione di questa comunicazione dell’INPS, il datore di lavoro ha sette giorni per effettuare l’assunzione e dieci giorni per comunicare l’avvenuta assunzione, chiedendo la conferma della prenotazione effettuata in suo favore, a pena di decadenza.

A seguito dell’autorizzazione, l’erogazione del beneficio avviene mediante conguaglio sulle denunce contributive.

 

 

ABROGAZIONE VOUCHER

ATTENZIONE: da sabato 18 marzo 2017 non è più possibile acquistare i voucher per le prestazioni di lavoro accessorio.

Il Governo, infatti, con il Decreto Legge n. 25 del  17 marzo 2017 ha abrogato gli articoli 48, 49 e 50 del Dlgs 81/2015 che disciplinavano il lavoro accessorio.

I voucher già acquistati prima del 18 marzo 2017 potranno essere utilizzati entro la data del 31 dicembre 2017.

Preghiamo le aziende che facevano uso di voucher di contattarci al più presto per valutare assieme delle soluzioni alternative.

A tal fine ricordiamo fin d’ora che lo strumento che più si avvicina al lavoro accessorio è quello del lavoro intermittente o a chiamata, il quale, al momento, è utilizzabile in tutti i settori solo per i lavoratori con meno di 24 anni di età e con più di 55 anni di età, e nelle ipotesi previste dai Contratti Collettivi e dal Regio Decreto n. 2657 del 1923 per i lavoratori di qualsiasi età .

 

CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI: IL GPS AZIENDALE

Come noto l’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, così come modificato dall’art. 23 del Dlgs 151/2015, prevede che gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale e possono essere installati solo previo accordo sindacale o autorizzazione della Direzione del Lavoro Competente.

Tuttavia l’accordo sindacale e l’autorizzazione della DTL non sono necessari per gli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze e quando gli strumenti di controllo a distanza sono utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro con la circolare 2 del 7 novembre 2016 è intervenuto in materia di GPS stabilendo che:

  • Gli impianti di localizzazione satellitare, GPS, possono essere installati solo se vi è l’accordo sindacale oppure l’autorizzazione della DTL, in quanto sono un elemento aggiunto agli strumenti di lavoro. Il caso cui si riferisce la circolare è quello del GPS installato sul veicolo aziendale;
  • Non sono necessari l’accordo sindacale e l’autorizzazione della DTL solo nei casi in cui la prestazione lavorativa non può essere resa senza l’uso del GPS e nei casi in cui vi è un obbligo di installazione del GPS previsto da una norma di legge o anche regolamentare (ad esempio il Regolamento della Città Metropolitana di Venezia prevede l’obbligo dell’installazione del GPS nelle imbarcazioni adibite al trasporto pubblico non di linea nella Laguna di Venezia);

Aggiungiamo che in ogni caso, sia nel caso in cui il GPS possa essere installato solo previo accordo sindacale o autorizzazione della DTL, sia nel caso in cui non vi sia la necessità dell’autorizzazione, il datore di lavoro ha l’obbligo di informare i propri dipendenti sulle modalità d’uso degli impianti di GPS e sull’effettuazione dei controlli.

L’informativa ai lavoratori consente inoltre al datore di lavoro di poter utilizzare i dati raccolti “a tutti i fini connessi al rapporto di lavoro”, comprese, quindi, anche quelli disciplinari.

Sanzioni: nel caso di installazione di strumenti di controllo senza preventiva autorizzazione della DTL o accordo sindacale è applicabile la sanzione penale prevista dall’art. 38 della legge 300/1970: ammenda da 154 a 1.549 euro o l’arresto da 15 giorni ad un anno, salvo che il fatto non costituisca più grave reato.

Per la configurazione del reato di cui all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori è sufficiente la sola installazione degli impianti di controllo anche se manca ancora l’attivazione.

 

 

ROTTAMAZIONE CARTELLE EQUITALIA

Il D.L. n. 193/2016, convertito definitivamente in legge dal Senato lo scorso 24 novembre 2016 (legge non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale) prevede la possibilità per i contribuenti, che hanno pendenze con Equitalia, di aderire alla “definizione agevolata” delle cartelle di pagamento.

Ecco i punti salienti della “rottamazione delle cartelle” nel testo che risulta dalla conversione in legge effettuata dal Senato:

  • La sanatoria riguarda tutti i carichi inclusi in ruoli, compresi gli accertamenti esecutivi, affidati a Equitalia nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2016.
  • potranno essere rottamati tutti i ruoli relativi riguardanti imposte, contributi previdenziali (INPS) e assistenziali (INAIL), tributi locali e violazioni del Codice della strada (quest’ultimi limitatamente agli interessi ed escluse dalla definizione agevolata le sanzioni amministrative), purché affidati all’agente della riscossione nel corso degli anni suddetti.
  • I contribuenti che faranno richiesta entro il 31 marzo 2017 potranno estinguere il debito beneficiando della cancellazione delle sanzioni, comprese quelle sui contributi, nonché degli interessi di mora. Qui il modulo per la presentazione della domanda da1-dichiarazione-definizione-agevolata
  • I contribuenti dovranno pagare oltre alle somme affidate all’agente della riscossione a titolo di capitale (vale a dire le imposte, i tributi e i contributi), gli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, nonché le somme dovute a titolo di aggio della riscossione e per le spese relative alle procedure esecutive e di notifica.
  • Il pagamento delle somme dovute dovrà essere effettuato per il 70% dell’importo nel 2017 in massimo 3 rate (tutte di pari importo) con scadenze nei mesi di luglio settembre e novembre 2017 e per il restante 30% nel 2018 in massimo due rate (sempre di pari importo) con scadenze nei mesi di aprile e settembre 2018.
  • L’accesso alla definizione agevolata è consentito anche a quei contribuenti che hanno già in corso un piano di rateazione, purché risultino versate le rate in scadenza sino al 31 dicembre 2016.
  • Con l’adesione alla procedura di definizione agevolata i contribuenti debbono dichiarare di rinunciare agli eventuali contenziosi in corso e relativi alle cartelle interessate dalla definizione agevolata.
  • Attenzione il mancato o ritardato pagamento di una delle rate concesse determina la perdita dei benefici previsti dalla definizione agevolata, con la precisazione che gli importi versati saranno acquisiti a titolo di acconto dell’importo complessivamente dovuto.