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I Consulenti del Lavoro di Venezia scrivono a Zaia

E’ con piacere che allego la lettera che la Consulta Regionale dei Presidenti dei Consulenti del Lavoro del Veneto ha scritto al Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, chiedendo di sospendere la procedura per la presentazione in via telematica delle domande di Cassa Integrazione in Deroga.

Ricordo che la Cassa Integrazione in deroga, di regola, riguarda le piccole aziende con meno di 5 dipendenti.

Da parte mia ribadisco il grande sforzo che tutto lo Studio sta facendo per riuscire a portare a termine l’incarico che ci avete affidato per la presentazione delle domande di cig in deroga.

Unisco infine il Comunicato Stampa della Presidente dei Consulenti del Lavoro di Venezia

CASSA IN DEROGA REGIONE VENETO: SCONCERTO

Gentili clienti in questi giorni lo studio sta lavorando senza sosta per fornire servizi alle aziende che a causa della pandemia del Coronavirus hanno dovuto sospendere o ridurre la loro attività.

Questa sera la Regione Veneto ha pubblicato le linee guida per la presentazione delle domande di Cig in Deroga e lo sconcerto e lo sconforto sono grandi.

Tutto il lavoro fatto in questo mese è stato vanificato con un colpo di spugna mettendo in serio rischio la possibilità per le aziende di accedere alla cassa integrazione in deroga.

Cerco di spiegare : prima di presentare una domanda di integrazione salariale è necessario informare i sindacati delle cause che spingono l’azienda a sospendere / ridurre l’attività lavorativa. La Regione Veneto alla data del 10 marzo 2020 chiedeva che l’informativa ai sindacati dovesse attestare “l’esistenza di un pregiudizio per l’attività aziendale e/o per i lavoratori coinvolti che giustifichi il ricorso alla CIGD” .

Noi queste comunicazioni preventive le abbiamo già inviate per tutti i nostri clienti a partire dai primi giorni di marzo. E lo abbiamo fatto coordinandoci con gli Enti Bilaterali, dove presenti, e seguendo comunque le indicazioni che via via ci venivano fornite dalla Regione stessa (con gli Accordi del 10 e del 20 marzo), dal Governo (con il Decreto Cura Italia) e dallo stesso INPS. Lo spirito di tutti questi provvedimenti andava nella direzione di semplificare le procedure di accesso ai trattamenti di integrazione salariale.

Ora però la Regione Veneto, nelle linee guida pubblicate questa sera, pretende che le comunicazioni preventive contengano delle informazioni specifiche che non aveva mai richiesto nei precedenti provvedimenti.

Quindi la Regione Veneto ci informa che tutto il lavoro fatto è inutile e che le aziende che non hanno presentato le comunicazioni secondo i parametri che la Regione ci ha comunicato per la prima volta questa sera, dovranno inviare nuovamente le comunicazioni ai Sindacati.

Questa sciagurata decisione della Regione Veneto vanifica il lavoro che noi, come tutti gli Studi di Consulenza del Lavoro, abbiamo fatto fin dai primi giorni di marzo e ci costringono a prendere nuovamente contatti con i sindacati senza poter presentare le domande nell’interesse delle aziende.

Non solo, questa sera apprendiamo che le domande potranno essere presentate da domani mattina. Ma per quelle aziende per le quali le comunicazioni preventive non sono state fatte secondo le indicazioni delle linee guida, non sarà possibile presentare la domanda.

E la Regione Veneto ci informa che le domande verranno accolte secondo l’ordine cronologico.

Vi informo che i Consulenti del Lavoro si sono rifiutati di firmare le linee guida della Regione Veneto.

Lascio a voi ogni considerazione. Io le mie le ho finite.

Da parte mia garantisco a tutte le aziende che ci hanno chiesto di presentare la domanda di Cig in Deroga che faremo tutto il possibile per arrivare in tempo.

Lavoro Agile ai tempi del Coronavirus

Come è noto, i Provvedimenti di Urgenza adottati dal governo in questi giorni danno la possibilità di ricorrere al lavoro agile (alternanza tra lavoro in sede e da fuori sede con utilizzo di tecnologie telematiche) senza necessità di accordo con il lavoratore per la durata del periodo di emergenza (31.7.2020).

Le aziende e gli studi professionali che si avvalgono del lavoro agile devono però comunicare i nominativi dei loro dipendenti coinvolti al nostro Studio, in modo che noi possiamo inviare la comunicazione al Ministero del Lavoro. Qui trovate il fac simile excel da compilare con i nominativi dei lavoratori: https://www.studiotrincaassociato.com/site/?attachment_id=738

Coronavirus: approvato l’Accordo Quadro per la CIG in deroga

Gentili Clienti,

in data odierna è stato pubblicato l’Accordo Quadro della Regione Veneto, relativo alla concessione della Cassa Integrazione in deroga, per le aziende che non abbiano accesso ad altri ammortizzatori sociali.

In sintesi:

  • L’impresa, per accedere alla CIGD, dovrà preventivamente far fruire le ferie ai dipendenti;
  • Dovrà essere attivata la procedura sindacale;
  • La CIGD può essere riconosciuta a decorrere dal 23 febbraio 2020, per un massimo di 30 giorni;
  • I lavoratori devono risultare in forza alla data del 23 febbraio 2020.

9 MARZO : AGGIORNAMENTO CORONAVIRUS

Gentili Clienti

Non ci sono ancora novità rispetto a quanto emerso la scorsa settimana, se non che nel frattempo anche Venezia e la sua Provincia è diventata zona rossa.

Oggi quindi possiamo fare solo una ricognizione degli strumenti attualmente a disposizione.

La preoccupazione di tutti è per il futuro delle proprie attività e di come gestire il personale dipendente in forza.

Cercherò quindi di dare alcune indicazioni, facendo presente che la situazione è in divenire e che sicuramente nei prossimi giorni vi saranno delle novità. Darò inoltre conto di quello che il Governo aveva previsto per le “vecchie” zone rosse perché è probabile che le stesse indicazioni verranno applicate anche alle “nuove” zone rosse.

AZIENDE CHE VERSANO I CONTRIBUTI PER LA CIG (ad esempio aziende del settore industriale come le edili e metalmeccaniche): possono fare richiesta di Cassa Integrazione per mancanza di lavoro. E’ necessario stipulare un accordo sindacale.

Per le “vecchie” zone rosse il Governo ha previsto che non è necessaria la stipula dell’accordo sindacale. E’ quindi probabile che questa dispensa sarà estesa anche alle “nuove” zone rosse.

Per le “vecchie” zone rosse il Governo ha previsto che la domanda deve essere presentata entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa.

AZIENDE CHE NON VERSANO I CONTRIBUTI PER LA CIG:

AZIENDE ARTIGIANE (che non rientrano nella cig)

E’ attivo il FONDO DI SOLIDARIETA’ BILATERALE PER L’ARTIGIANATO (FSBA) che eroga un assegno di integrazione del reddito pari all’80% della retribuzione ai dipendenti delle aziende artigiane in regola con il pagamento dei contributi previdenziali e all’EBAV, a prescindere dal numero dei dipendenti occupati e prescindere dalla loro anzianità di servizio (i lavoratori devono però essere stati assunti prima del 26.2.2020).

L’ammortizzatore sociale FSBA con causale Coronavirus è utilizzabile in tutta la Regione, per il periodo che va dal 26 febbraio al 31 marzo 2020 e consente di recuperare retroattivamente anche le assenze dei lavoratori dal 26 febbraio scorso.

AZIENDE COMMERCIO E TURISMO

AZIENDE CON PIU’ DI 15 DIPENDENTI

Possono presentare domanda di intervento al FIS (Fondo di integrazione salariale) chiedendo le seguenti prestazioni:

ASSEGNO ORDINARIO

A chi è rivolto?

Ai lavoratori subordinati di aziende con più di 15 dipendenti che abbiano un’anzianità aziendale di almeno 90 giorni di lavoro effettivo.

Quando e a chi è garantito

E’ garantito ai lavoratori delle aziende interessate alla riduzione di orario di lavoro o alla sospensione dell’attività per le cause previste in materia di integrazione salariale.

Come fare domanda

La domanda deve essere presentata dal datore di lavoro on line attraverso il servizio dedicato. E’ necessario effettuare accordi collettivi aziendali che stabiliscono una riduzione/sospensione di orario di lavoro con le organizzazioni sindacali più rappresentative. Per le “vecchie” zone rosse il Governo ha previsto che non è necessaria la stipula dell’accordo sindacale. E’ quindi probabile che questa dispensa sarà estesa anche alle “nuove” zone rosse.

Quanto dura

Deve essere concessa per il tempo necessario alla ripresa dell’attività produttiva. Può essere concessa fino ad un periodo massimo di 26 settimane in un biennio mobile.

Quando fare la domanda

Per l’ammissione all’assegno ordinario i datori di lavoro devono presentare domanda non prima di 30 giorni e non oltre i 15 giorni dalla data di inizio della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.

Per le “vecchie” zone rosse il Governo ha previsto che la domanda deve essere presentata entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa.

ASSEGNO DI SOLIDARIETA’

A chi è rivolto?

Ai lavoratori subordinati che abbiano un’anzianità aziendale di almeno 90 giorni di lavoro effettivo.

Quando e a chi è garantito

L’assegno di solidarietà viene dato ai lavoratori dipendenti da datori di lavoro che, per evitare di licenziare, stipulino accordi collettivi aziendali che stabiliscano una riduzione di orario.

Come fare domanda

La domanda deve essere presentata dal datore di lavoro on line attraverso il servizio dedicato. E’ necessario effettuare accordi collettivi aziendali che stabiliscono una riduzione di orario di lavoro con le organizzazioni sindacali più rappresentative.

Quanto dura

Più essere concessa per un periodo massimo di 12 mesi in un biennio mobile.

Quando fare la domanda

Per l’ammissione all’assegno di solidarietà i datori di lavoro devono presentare domanda entro 7 giorni dalla data successiva all’accordo sindacale.

AZIENDE CHE HANNO PIU’ DI 5 DIPENDENTI, MA MENO DI 15

Per il momento hanno diritto solo all’assegno di solidarietà.

Nelle “vecchie” zone rosse è stata prevista però l’estensione dell’Assegno ordinario anche alle aziende che occupano mediamente più di 5 dipendenti.

AZIENDE CHE HANNO MENO DI 5 DIPENDENTI

CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA

IL Decreto Legge del 2 marzo 2020 ha già previsto la Cassa Integrazione in Deroga per la Regione Veneto a favore di quei datori di lavoro per i quali non trovino applicazione le tutele della CIG e dei Fondi di Integrazione salariale o dei Fondi di Solidarietà.

Quindi, la CIG in deroga è sicuramente prevista per quei datori che hanno meno di 5 dipendenti e che non possono accedere ad altri ammortizzatori sociali.

Le domande sono presentate alla regione Veneto che le istruisce secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse. La CIG in deroga, almeno così come prevista dal DL del 2 marzo 2020, verrà infatti erogata entro i limiti delle risorse stanziate (40 milioni per il Veneto).

La Cig in deroga verrà riconosciuta per un mese.

La Regione Veneto deve però ancora emanare il provvedimento di concessione della CIG In DEROGA.

Abbiamo letto che dovrebbe essere emanato domani.

Al momento la Regione è autorizzata a spendere 40 milioni di euro. L’assessore Donazzan ha dichiarato che “andrà sicuramente ricompreso il turismo, oggi escluso dalla cassa, ma dovremo trovare il modo di intervenire su bar e ristoranti, che più di altre attività commerciali stanno patendo le restrizioni imposte dal governo, oppure le discoteche e le agenzie di vigilanza, individuando magari delle priorità territoriali, penso ad esempio a Venezia che più di altre città sta subendo il danno”.

Segnalo inoltre che:

L’Ente Bilaterale Veneto, a cui versano i contributi molte aziende del Turismo e del Commercio, ci ha chiesto di comunicare i dati delle aziende che chiederanno la CIG in deroga (ripeto le aziende che hanno meno di 5 dipendenti e che non pagano la CIG) per comunicare le informazioni alla Regione.

L’Ente Bilaterale per il turismo di Venezia invece sta attivando uno Sportello Anticrisi predisponendo la modulistica per le richieste di CIG in deroga.

Al momento però nessuno sa ancora cosa verrà approvato.

Non appena avremo notizie più precise, emaneremo un’altra circolare.